IL PRINCIPIO BIOCENTRICO
- Sandra Moldi
- 5 mag 2020
- Tempo di lettura: 3 min
Aggiornamento: 6 giu 2020
Estratto monografia di titolazione Didatta Anno 2016
A cura di Anna Maria Scano
Insegnante didatta Biodanza SRT - Roma
Il Principio Biocentrico stabilisce un modo di sentire e di pensare che prende come punto di partenza e come riferimento esistenziale la Vivencia e la comprensione dei sistemi viventi.
Tutto ciò che esiste nell’Universo (elementi, stelle, piante, animali e esseri umani) è parte di un sistema vivente più grande.
- L’Universo esiste perché esiste la vita e non il contrario.
Le relazioni di trasformazione materia-energia sono stadi di integrazione ed evoluzione della Vita. Il Principio Biocentrico si ispira alla vivencia di un Universo organizzato in funzione della Vita. Questo principio è un principio bio-cosmologico.
- L’Universo è un prodigioso sistema vivente in quanto la Vita è la struttura che guida la costruzione dell’Universo.
L'evoluzione dell'Universo è in realtà l'evoluzione della Vita
Il nostro approccio verso la conoscenza parte dalla vivencia della Vita e dalla certezza che la vivencia è una base di partenza per percepire il qui e ora nella nostra esistenza ed interrogarci sull’origine del cosmo.
- L’Universo nella sua totalità può essere percepito come un sistema vivente, come un organismo creatore della Vita.
- All’interno di questo Universo la Vita si esprime secondo un’infinità di forme.
- Il Principio Biocentrico pone il suo interesse in un Universo percepito come un sistema vivente. Il regno della Vita abbraccia molto più che gli animali, le piante e l’uomo. Comprende tutto ciò che esiste, dai ”neutrini” fino ai “quasars”, dalla pietra fino ai pensieri più sottili. Tutto fa parte di un fantastico orologio biologico.
- Il Principio Biocentrico è un punto di partenza per strutturare nuove percezioni e nuove priorità attribuite al vivente, lasciando progressivamente il pensiero lineare in favore della percezione sensibile e della poetica della similitudine.
- Apprendiamo in questo modo che dietro ogni verità se ne nasconde un’altra e così via all’infinito.
Le abitudini intellettuali di selezione e valutazione di oggetti e fenomeni saranno sostituite dalla percezione di espressione e movimento come linguaggio naturale del vivente.
Tra i processi più evoluti degli essere viventi si trova l’apparizione dell’identità, cioè la coscienza di sé, la sensazione di essere vivo.
La funzione della coscienza potrebbe avere una radice biologica.
La percezione del sé si organizza su modelli riprodotti a specchio. E’ qui che nascono possibilità di decisione e di stabilire propositi.
La coscienza scopre l’intima relazione che la connette con la matrice cosmica attraverso risonanza ed empatia con altri essere viventi.
Il sentimento di comunione umana può essere elemento fondante per un processo evolutivo.
La vita possiede una qualità sacra
La distinzione tra atti sacri e atti profani deriva dalla patologia di civiltà che desacralizza la vita trasferendone i contenuti verso rituali creati per sfuggire alla conoscenza.
L’incapacità di percepire la condizione sacra della vita ci ha allontanato dalla relazione ”sacra” con il cosmo.
La Vita in sé stessa è sacra, è la più splendida espressione cosmica quindi la distinzione tra sacro e profano appare assurda. La chiarezza del Principio Biocentrico della Biodanza vede nella vita la più grande ierofania (manifestazione del sacro).
Nelle danza “sacre” si crea uno spazio carico di significati e di potenziale energetico. Si va da uno spazio caotico (profano) verso uno spazio ordinato (sacro).
In Biodanza le persone che entrano in una “danza d’amore” ristabiliscono una connessione cosmica che porta un’integrazione in una unità più grande.
Il magnetismo della danza genera campi creativi, erotici e biologici che costituiscono la grande cerimonia della Vita.
Il tempo sacro (tempo circolare) è distinto dal tempo storico (tempo lineare).
Terminata la cerimonia o il rito o la danza nel tempo senza tempo della liturgia, l’uomo rientra nella dimensione quotidiana.
In Biodanza ognuno è invitato a vivere del “qui e ora”.
Il tempo segnato dall’orologio è un tempo convenzionale, un tempo non vissuto.
Il sacro non si svolge solo in uno spazio rituale.
Tutto è sacro "oltre" la cerimonia
La Vita è una liturgia per tutto il tempo
Nella vivencia il Principio Biocentrico nasce dalla profonda sensazione di essere vivo.
L’unità originaria che unisce le persone è la vivencia, la vita nel suo accadere più puro, ancora prima della parola, del pensiero.
Il linguaggio del vivere nel suo accadere immediato.
La vivencia è un fatto unitario totale che parte dal corpo e si allarga al sentire del cuore.
Nella vivencia c’è un elemento ”unico”, imprendibile, non spiegabile, ciò che noi definiamo l’esperienza del vissuto di quel momento, unico e personale.
Quel “vissuto” di quel “momento”, nel tempo genera pensiero e riflessione.
La vivencia è inaccessibile ma genera pensiero che può divenire illuminante.
Anna Maria Scano
Comments