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giovanna benatti

Famiglie..Separazione..L'essere umano potrà tornare ad essere umano? vedremo. di Tuco Nogales


Una delle conseguenze più gravi che ha portato questa crisi del Covid-19 è la separazione delle famiglie e mi riferisco, non solo alle famiglie biologiche e di sangue, ma anche alle “altre famiglie” o gruppi con diverse affinità o vincoli, sia di amicizia, professionali, educativi, sanitari, comunità di vicini, partiti, tribù, clan, ecc. In tutte c’è stata una separazione, più o meno distanziata anche solo per il fatto di pensare, sentire o agire in modo diverso rispetto a questa crisi.

Prima non siamo mai stati così separati fisicamente e affettivamente (ad eccezione dei tempi di guerra).

Ci sono sempre state differenze di pensiero e sentimento e abbiamo sempre saputo, bene o male, convivere con esse, che tu sia di destra, o di sinistra, del Barça o del Madrid, dei Beatles o dei Rolling. Ma questa volta no. Questa volta sono state messe barriere insormontabili, molto difficili da oltrepassare.

All’inizio della crisi, si è instillato in tutti noi un grido di unione “resisterò” e immersi negli applausi ci incoraggiavamo l’un l’altro.

Più tardi, la stanchezza e la noia, la rassegnazione e la colpa, la paura e la responsabilità, l’inedia e la miseria, il conformismo e la rabbia, iniziarono ad avere il loro influsso in tutti i cuori e in tutti i corpi. La divisione era servita fra persone riformiste e negazioniste, sveglie e addormentate, agnelli e pecore nere, ecc.

Non è tutto bianco e nero, ma la scala dei grigi è infinita e, inoltre per fortuna, esiste l’arcobaleno. In questo periodo abbiamo potuto trarre da noi stessi/noi stesse il meglio … e anche il peggio. Persone che non stavano mai zitte ora sono “mute ed escono dalla scena” e quelle che non aprivano mai bocca ora danno voce al grido. Abbiamo rispolverato l’arte dell’insulto gratuito, della squalifica anche solo pensando in modo diverso.

Durante il confinamento, le coppie che vivevano unite da anni si sono separate sostenendo che la convivenza è molto difficile. Altre, al contrario, si sono unite tanto che tra 9 mesi vedranno il frutto. Gruppi di whatsup diversi si sono sciolti per mancanza di tolleranza dei diversi modi di vedere e sentire. Gli sguardi si schivano per la strada, i gomiti sostituiscono le mani e gli abbracci nei saluti e il “passo indietro” significa che l’altro/l’altra non pensa e non sente come io e te.

Sarà che questo virus di alienazione è peggio dell’altro?

Sarà che avremo perso per sempre la fiducia nell’altro?

Abbiamo dimenticato che “Tutti siamo Uno”, oppure ora siamo Due?

O sarà che ci sono altri modi di sopportare la differenza e il pensiero critico?

Che cosa ci sta succedendo?

Questo fa parte di un piano macchiavellico?

Nonostante che la vita sia duplice ed esistano gli opposti così come esistono il giorno e la notte, lo Yin e lo Yang, il bianco e il nero, il femminile e il maschile, il Sì e il No, l’alto e il basso, il Nord e il Sud …, in ogni forma è contenuto il suo contrario, per questo esistono l’alba e il tramonto, i tropici e l’equatore, le mezze tinte, il femminile nel maschile e viceversa e l’arcobaleno.

Non si tratta di mettere la “o” di separazione tra io e tu, ma la “e” di integrazione. Si tratta di sostituire la dissociazione e la separazione con l’integrazione e l’inclusione.

La verità non è assoluta ma relativa e dipende, la maggior parte delle volte dal punto di vista di ciascuno. E’ anche possibile che non esista UNA verità, ma più verità e che ciascuna abbia una parte dell’assoluta certezza.

Quello che è certo è che non sia tutto perduto e che possiamo tornare a guardarci negli occhi con la fiducia non della tolleranza ma del rispetto reciproco. Sapendo che anche se non pensiamo la stessa cosa, il tuo pensare e sentire mi stanno a cuore.

Assistiamo ad una disumanizzazione della propria umanità e sta nella nostra capacità di esseri umani far sì che questo non sia irreversibile.

Una delle chiavi, forse la più importante, sta nella nostra capacità di affetto, di ascolto ecologico e senza giudizio.

L’Essere Umano potrà tornare ad essere umano?

Vedremo.

Tuco Nogales

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